Le armoniose dissonanze. "Spazio metrico" e intertestualità nella poesia di Amelia Rosselli

none1noLo studio analizza il linguaggio poetico di Amelia Rosselli (Parigi, 1930-Roma, 1996), principalmente sotto il profilo metrico, intertestuale e filologico. Nel primo capitolo, si è offerta un'analisi del sistema metrico ideato e utilizzato da Amelia Rosselli in "Variazioni Belliche", "Serie Ospedaliera" e "Documento", verificando (con strumenti di tipo computazionale) come la poetessa, coerentemente con quanto espresso nel saggio "Spazi metrici", considerasse effettivamente come "unità-base" del proprio verso una qualsiasi "parola intera" (articolo, congiunzione, preposizione, sintagma, ecc.), indipendentemente dal numero delle sillabe di cui essa è costituita. Nel secondo capitolo, si è analizzata una delle nove liriche manoscritte rosselliane da me rinvenute nel 2003, che rappresenta una lezione anteriore (di cui è stato riprodotto il manoscritto originale) di una delle poesie raccolte in "Variazioni Belliche"; se ne sono illustrati i rapporti con la poesia di Montale (specie con "L'ombra della magnolia"), formulando qualche ipotesi circa il lavoro correttorio della poetessa e il particolare trattamento rosselliano della fonte - di frequente all'origine, come esemplificato in questo capitolo, dello stesso processo compositivo di Amelia Rosselli. Nel terzo capitolo, ho analizzato un altro frammento rosselliano tra quelli da me rinvenuti nel 2003, riconducendone la genesi al laboratorio plurilingue da cui ha preso corpo il "Diario in tre lingue (1955-1956)", dalla poetessa pubblicato nei "Primi Scritti" editi nel 1980. L'analisi mi ha offerto l'occasione di approfondire la strategia intertestuale di Amelia Rosselli, illustrando i rapporti intrattenuti dalle sue poesie con liriche di Rimbaud, D'Annunzio, Montale e Trakl. L'appendice al volume è divisa in due sezioni: nella prima di esse, figura un mio studio ("Metafora e metalinguaggio nella poesia degli anni '60. Dire la forma del dire") relativo alla poesia e alla poetica di Amelia Rosselli in rapporto a quella di Andrea Zanzotto e Antonio Porta. Segue, nella seconda sezione dell'appendice, la fotoriproduzione dei nove testi manoscritti di liriche rosselliane da me rinvenuti nella Biblioteca di Lingue dell'Università di Viterbo, in occasione di un primo esame della biblioteca posseduta da Amelia Rosselli (si veda il mio saggio "La biblioteca personale di Amelia Rosselli", edito in «Trasparenze», nn. 17-19, 2003, pp. 215-225). Di queste nove liriche si è offerta l'edizione critica corredata di varianti (già parzialmente edita - ma senza la riproduzione fotografica dei manoscritti - nel mio saggio "Amelia Rosselli: prove d’autore", apparso in «Strumenti Critici», n.s., fasc. 2, n. 105, maggio 2004, pp. 245-271). E' utile segnalare che due di queste nove liriche ritrovate, costituendo lezioni anteriori di due liriche edite, rispettivamente, in "Variazioni Belliche" e "Serie Ospedaliera", rappresentano due dei rarissimi documenti utili alla ricostruzione del lavoro correttorio di Amelia Rosselli. I rimanenti sette di questi nove testi figurano, commentati in apposito apparato da me allestito, nella sezione "Altre poesie ritrovate" dell'edizione mondadoriana: A. Rosselli, "L’opera poetica", a cura di S. Giovannuzzi, con la collaborazione di F. Carbognin, C. Carpita, S. De March, G. Palli Baroni, E. Tandello, Milano, Mondadori, “I Meridiani”, 2012, pp. 1149-1157 (commento alle pp. 1510-1512).mixedF. CarbogninF. Carbogni